«Queste
tavole rappresentano animali: asini, aquile, marmotte, cani, cervi, stambecchi,
caprioli, elefanti, leoni, tigri, pantere, leopardi. In tutti questi “ritratti”
unico vero obiettivo e fil-rouge che li unisce è la scoperta di
un mondo animato di respiri, di attenti e cordiali sguardi –anche
nella ferocia- “naturali” poiché rispondenti ad una
vera e propria interiore “superiore” ad ogni umana certezza
nella brutalità di una natura selvaggia ed incontaminata. Lo sguardo
languido di un’asina di davidica memoria, cavalcatura messianica
nonché regale cavalcatura durante il periodo dei Giudici in ambito
semitico. Dallo sguardo più repentino e già proiettata in
picchiata: l’aquila. Marmotte sonore sdraiate al sole vicino a laghetti
alpini in Alta Rezia. Cani dallo sguardo languido, piccoli cuccioli non
vivi sezionati (è un beagle scampato…). Cervi che paiono
anelare la Fonte e a Dio ad esprimono il sole nell’irradiarsi dalle
corna come i raggi: metafore della luce solare, potenza energetica ed
anche sessuale-riproduttiva. Stambecchi in transito, od un solingo maschio
adulto sul Muottas Muragl, nei pressi del Segantini Hut, o ancora quel
gruppo sul versante svizzero dell’International Park, nel Parc Natiunal
Svizzero, in un canalone verso il Laj da Rims. Caprioli mansueti, vigili,
alla ricerca di qualsiasi rumore. Elefanti africani ed asiatici durante
il passo o a riposo, mentre bevono nei pressi di un’oasi. Leoni
e leonesse, pantere o tigri tutti attestanti la naturale gioia d’essere
e di vivere».
ALESSIO
VARISCO, Magister Artium
Tschierv, 15 agosto
2003
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