Santo Stefano Papa e Martire e i suoi Cavalieri | ||||||||||||||||||
LA CHIESA NAZIONALE DEI CAVALIERI DI SANTO STEFANO A PISA | ||||||||||||||||||
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pagine a cura del Cav. Prof. ALESSIO VARISCO, Direttore di Antropologia Arte Sacra
Dapprima la sede istituzionale dell'Ordine fu l'Isola d'Elba, solo in un secondo tempo la città di Pisa che diventò la sede definitiva cui si dovette procedere con adeguati spazi ed una chiesa priorale[13]. A livello toponomastico la piazza che si apre fra i Palazzi che davano alloggio il Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire prendeva il nome proprio dal medesimo. Sulla piazza, oltre ai palazzi, fu eretta una chiesa dedicata al patrono dell’Ordine e perciò venne identificata come Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Ciò che stupisce e meraviglia a chi giunge nella scenografica piazza sono –a livello di araldica- le numerose insegne dell'ordine -la croce rossa a otto punte bordata d'oro in campo bianco, accantonata da gigli d'oro- che compare su tutti i palazzi della piazza. ’edificazione della chiesa venne principiata dal Vasari il 17 aprile dell’anno del Signore 1565. Leonardo Bitossi ne lavorò i marmi e il pietrame della Golfolina. Il direttore di cantiere fu Davide Fortini -che diresse i lavori- capomastro Domenico Celli di Lucca. La chiesa fu consacrata il 21 dicembre 1569. L’erigendo tempio sorge nel luogo ove la storica chiesa di Sebastiano alla Fabbriche Maggiori, in cui i Ghibellini avevano tenuto consiglio[14] per deporre il Conte Ugolino della Gherardesca dalla carica di Capitano del Popolo. La chiesa –già con una bolla papale del 7 luglio 1562- venne officiata come Collegiata, Monsignor Francesco Perignani -canonico pisano- fu il Primo Priore della chiesa. In origine la chiesa si presentava ad una sola nave; le due laterali furono giunte nel sec. XVII e solo nel 1867 vennero adibite al culto.
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