Maria,
donna del popolo
«Santa
Maria, donna del popolo, grazie, perchè hai convissuto con la gente,
prima e dopo l’annuncio dell’angelo, e non hai preteso da Gabriele
una scorta permanente di cherubini, che facesse la guardia d’onore
sull’uscio di casa tua.
Santa
Maria, donna del popolo, oggi più che mai abbiamo bisogno di te.
Viviamo tempi difficili, in cui allo spirito comunitario si sovrappone
la sindrome della setta.
Alle
spinte universalizzanti della storia, fanno malinconico riscontro
i sottomultipli del ghetto e della razza. Il partito prevarica sul
bene pubblico; la lega sulla nazione; la chiesuola sulla Chiesa.
Santa
Maria, donna del popolo, insegnaci a condividere con la gente le
gioie e le speranze, le tristezze e le angosce che contrassegnano
il cammino della nostra civiltà.
Donaci
il gusto di stare in mezzo, come te nel Cenacolo.
Liberaci
dall’autosufficienza. E snidaci dalle tane dell’isolamento».
(da
“Maria, donna dei nostri giorni” di Mons. Tonino Bello, Vescovo
di Molfetta)
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