Teodolinda
+Cosmo Francesco Ruppi  
+Vito De Grisantis 
indice
home
mail
 

 

 

Maria, donna dell’ultima ora

 «Santa Maria, donna dell’ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte.

Piàntati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora delle tenebre.

Liberaci dallo sgomento del baratro.

Pur nell’eclisse, donaci trasalimenti di speranza.

Infondici nell’anima affaticata la dolcezza del sonno.

Che la morte, comunque, ci trovi vivi!

Se tu ci darai una mano, non avremo più paura di lei. Anzi, l’ultimo istante della nostra vita, lo sperimenteremo come l’ingresso nella Cattedrale sfolgorante di luce, al termine di un lungo pellegrinaggio con la fiaccola accesa. Giunti sul sagrato, dopo averla spenta, deporremo la fiaccola. Non avremo più bisogno della luce della fede che ha illuminato il nostro cammino. Ormai saranno gli splendori del tempio ad allargare di felicità le nostre pupille.

Fa’, ti preghiamo, che la nostra morte possiamo viverla così.

Il calore del tuo volto, in quell’estremo istante della vita, evocherà dalle tombe mai aperte della nostra coscienza un altro istante: il primo dopo la nascita, quando abbiamo sperimentato il calore di un altro volto, che rassomigliava tanto al tuo. E forse solo allora, sia pure con le luci fioche della mente che si spegne, capiremo che i dolori dell’agonia altro non sono che travagli di un parto imminente.

Santa Maria, donna dell’ultima ora, disponici al grande viaggio. Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura. Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto. Se ci sarà il tuo viso, non avremo più nulla da temere sulla frontiera. Aiutaci a saldare, con i segni del pentimento e con la richiesta di perdono, le ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio. Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del paradiso, essa si spalanchi al nostro bussare.

Ed entreremo finalmente nel Regno, accompagnati dall’eco dello Stabat Mater che, con accenti di mestizia e di speranza, ma anche con l’intento di accaparrarci anzitempo la tua protezione, abbiamo cantato tante volte nelle nostre chiese al termine della Via Crucis: “Quando corpus morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen!”».

(da “Maria, donna dei nostri giorni” di Mons. Tonino Bello, Vescovo di Molfetta)



© 2005 Técne Art Studio, Monza

e-mail: teodolinda@alessiovarisco.it

Webdesign: Alessio Varisco