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Maria,
donna dei nostri giorni
«Santa
Maria, donna dei nostri giorni, vieni ad abitare in mezzo a noi.
Santa
Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare
che le esperienze spirituali vissute da te duemila anni fa siano
improponibili oggi per noi, figli di una civiltà che, dopo essersi
proclamata postmoderna, postindustriale e postnonsoché, si qualifica
anche come postcristiana.
Mettiti,
allora, accanto a noi, e ascoltaci mentre ti confidiamo le ansie
quotidiane che assillano la nostra vita moderna: lo stipendio che
non basta, la stanchezza da stress, l’incertezza del futuro, la
paura di non farcela, la solitudine interiore, l’usura dei rapporti,
l’instabilità degli affetti, l’educazione difficile dei figli, l’incomunicabilità
perfino con le persone più care, la frammentazione assurda del tempo,
il capogiro delle tentazioni, la tristezza delle cadute, la noia
del peccato...
Facci
sentire la tua rassicurante presenza, o coetanea dolcissima di tutti.
E
non ci sia mai un appello in cui risuoni il nostro nome, nel quale,
sotto la stessa lettera alfabetica, non risuoni anche il tuo, e
non ti si oda rispondere: “Presente!”.
Come
un’antica compagna di scuola».
(da
“Maria, donna dei nostri giorni” di Mons. Tonino Bello, Vescovo
di Molfetta) |