Maria
donna coraggiosa
«Sarà
stato effetto di quel “non temere” pronunciato dall’angelo dell’annunciazione.
Certo è che, da quel momento, Maria ha affrontato la vita con una
incredibile forza d’animo, ed è divenuta simbolo delle “madri coraggio”
di tutti i tempi.
Santa
Maria, donna coraggiosa, alcuni anni fa in una celebre omelia pronunciata
a Zapopan nel Messico, Giovanni Paolo II ha scolpito il monumento
più bello che il magistero della Chiesa abbia mai elevato alla tua
umana fierezza, quando disse che tu ti presenti come modello “per
coloro che non accettano passivamente le avverse circostanze della
vita personale e sociale, né sono vittime dell’alienazione”
Dunque,
tu non ti sei rassegnata a subire l’esistenza.
Hai
combattuto. Hai affrontato gli ostacoli a viso aperto. Hai reagito
di fronte alle difficoltà personali e ti sei ribellata dinanzi alle
ingiustizie sociali del tuo tempo.
Non
sei stata quella donna casa e chiesa che certe immagini devozionali
dovrebbero farci passare.
Perciò,
Santa Maria, donna coraggiosa, tu che nelle tre ore di agonia sotto
la croce hai assorbito come una spugna le afflizioni di tutte le
madri della terra, prestaci un po’ della tua fortezza. Nel nome
di Dio, vendicatore dei poveri, alimenta i moti di ribellione di
chi si sente calpestato nella sua dignità. Alleggerisci le pene
di tutte le vittime dei soprusi. E conforta il pianto nascosto di
tante donne che, nell’intimità della casa, vengono sistematicamente
oppresse dalla prepotenza del maschio.
Santa
Maria, donna coraggiosa, tu che sul Calvario, pur senza morire hai
conquistato la palma del martirio, rincuoraci col tuo esempio a
non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a portare il fardello
delle tribolazioni quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma
con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano
di Dio».
(da
“Maria, donna dei nostri giorni” di Mons. Tonino Bello, Vescovo
di Molfetta)
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