Presentazione di Alessio Varisco
«Se la dimensione temporale era già stata introdotta come "quarta dimensione " da Picasso e De Chirico, mentre la spazialità era già assimilata, bagaglio ormai stracolmo, l' anima non era stata ancora scoperta e tantomeno dipinta.
Se si pensa all' espressionismo si trova non l' anima ma l' io dell' artista e della società che tentano di esprimersi mediante la pittura.
Questi dipinti oltre ad essere confessioni tenaci, urli e racconti al contempo, sono riflessioni indaganti, fotogrammi di vita rivissuti nell' anima e trasferiti su un supporto tela con una struttura ordinata e meccanica che è un po' roultiana.
Il compimento della spazialità è soddisfatto dal tentativo di descrizione del subconscio che insieme supera la tematica e diventa universalità, tuttuno con la propria divinità, col proprio mondo e con il proprio "credo".
Il contenuto dei quadri è un riflesso della sua storia, che è anche ripetizione, per certi versi, della storia biblica, come in ognuno di noi.
Ogni sua tela vive di un' anima propria, è animata da una serie di colori plasmati, resi plastici e vivi.
Aristotele
diceva che tutti gli uomini aspirano al "sapere" -mi
riferisce L50-, così i suoi quadri sono una registrazione del suo
sapere di esistere e di essere!».
Monza, 21 luglio 1996
ALESSIO VARISCO
Designer, Artis magister